11 Giugno 2024
Maltempo, Coldiretti Lombardia in Regione. Bene richiesta Fontana stato calamità

Sostegni in tempi certi alle aziende con produzioni compromesse, maggior flessibilità negli adempimenti relativi alla gestione delle coltivazioni in campo, oltre che la modifica del periodo della stagione irrigua. Sono le richieste fatte dalla delegazione di Coldiretti Lombardia, guidata dal presidente Gianfranco Comincioli, all’assessore regionale Alessandro Beduschi, durante il tavolo sugli effetti del maltempo nelle campagne che si è svolto oggi (martedì 11 giugno) a Milano.

Da aprile sono ben 35 le allerte meteo emesse in Lombardia per rischio idro-geologico, idraulico, temporali e vento forte – afferma la Coldiretti regionale –. Quantitativi eccezionali di pioggia si sono abbattuti sulle campagne nel periodo in cui si raccolgono le coltivazioni autunno-vernine e si procede alle semine primaverili. Senza dimenticare le prime produzioni di miele dell’anno e le piante da frutto in fase di sviluppo.

“Gli agricoltori sono in difficoltà – afferma il presidente di Coldiretti Lombardia Gianfranco Comincioli – Servono misure eccezionali d’emergenza: ringraziamo il presidente Attilio Fontana per aver richiesto lo stato di calamità. È importante che i sostegni arrivino in tempi ragionevoli, ma quest’anno serve anche più flessibilità per salvaguardare la stagione produttiva. È necessario poi un lavoro sulle assicurazioni agevolate, per potenziarle, renderle più funzionali, efficienti e quindi più attrattive”.

Dopo un maggio con accumuli di pioggia due o tre volte superiori alla media – continua la Coldiretti regionale su dati Arpa – in Lombardia sono ancora da seminare circa un terzo dei campi destinati a mais di primo raccolto, e per la provincia di Cremona la percentuale di mancate semine è anche più significativa. In Lombardia mancano anche il 29% delle semine del riso e oltre il 60% di quelle della soia. Altro fronte aperto – continua la Coldiretti – riguarda i prati per il fieno: gli sfalci sono in grande ritardo, soprattutto nei pascoli di montagna dove le operazioni sono di per sé più complicate. Una situazione che preoccupa gli allevatori che utilizzano il fieno come alimento per gli animali.

Gli agricoltori – afferma la Coldiretti – si trovano in una condizione di incertezza che li costringe a rivedere l’organizzazione aziendale e la normale programmazione colturale. Bisogna decidere se concentrare la preparazione e la lavorazione del terreno inseguendo le finestre di bel tempo; se cambiare in corsa il tipo di coltivazione o se mantenere la stessa scegliendo però varietà di piante che maturano in meno tempo; se riseminare tutto laddove i terreni erano già stati lavorati.

L’agricoltura – conclude la Coldiretti Lombardia – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che in Italia nel 2023 hanno superato i 6 miliardi di euro.

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